mercoledì 22 maggio 2013

Fermiamoci un momento e...prepariamo la baguette!

"Il pane fatto in casa è uno dei lussi accessibili ai quali non rinuncio - più sano, più buono, molto più economico di quello che trovo nei negozi."
                         (Csaba dalla Zorza)

Il pane fatto in casa è davvero un lusso, perché nelle nostre super impegnate e indaffarate vite, sempre a rincorrere una scadenza sul lavoro, una festa o una riunione di più della scuola dei nostri figli, un elettrodomestico che smette all'improvviso di funzionare, o qualsiasi altra cosa ci sia venuto in mente di infilare a forza in quei dieci minuti rimasti vuoti nella nostra agenda, il tempo per impastare, far lievitare e cuocere una creatura "viva" come il pane, sembra davvero inesistente. Sono di quelle esperienze che sembrano essere rimaste relegate al weekend in agriturismo con esperienza di cucina locale, mentre io credo e sostengo fermamente che arrivati al punto in cui siamo, non si possa continuare a correre sempre e solo dietro un'inafferrabile idea di "non rimanere indietro"! Indietro rispetto a chi? Indietro rispetto a cosa? Smettiamola, in tutti i campi della nostra esistenza, di pensare che per andare avanti, per uscire dalla crisi, per avere dei figli più in gamba, dimostrando così di essere dei super genitori, si debba per forza correre, produrre di più o far anticipare tutte le tappe della crescita e dello sviluppo. 
Cambiamo i parametri con cui siamo cresciuti! Il mondo ci sta dicendo chiaramente che è ora di fare un passo indietro per andare avanti, è ora di recuperare abitudini ed abilità del passato ed interpretarle ed attualizzarle con le conoscenze che abbiamo acquisito nel tempo. In quest'ottica rientra  ad esempio, il sempre crescente interesse per la coltivazione di piccoli orti in città, ricavati su piccoli appezzamenti di terreni e in balconi o terrazzi: passione che mi ha investito da un paio di anni a questa parte e di cui vi racconterò in un prossimo post. E rientra anche l'idea di recuperare saperi culinari che da anni ci siamo scordati di mettere in pratica e di tramandare alle generazioni future. Abituati ad avere tutto pronto al supermercato sempre aperto a qualunque ora del giorno e della sera, domenica compresa, fare il pane in casa è una vera rivoluzione!
Eccomi quindi in un pigro pomeriggio in cui pioggia e umido non intendono ancora lasciar spazio ad un inizio d'estate, a sperimentare un'altra ricetta dell'ultimo libro di Csaba dalla Zorza, "Csaba bon marché": la baguette fresca! Seguitemi nella ricetta che potete trovare nel suo libro e non ve ne pentirete! A patto ovviamente di mettersi d'impegno e rinunciare per una volta all'impastatrice per scegliere lo strumento migliore che avete in casa: le vostre mani!
La mia Ginevra, dopo il primo assaggio mi ha detto: "Mamma il tuo pane è in assoluto il più buono di tutti quelli che abbiamo mai comprato!"
Cosa altro dire se non...grazie Csaba!




Ingredienti:

250 g di farina 0
250 g di farina 00
50 g di lievito madre secco
10 g di sale (io ne ho messo solo la metà, perché mi piace il pane leggermente "sciocco")
280-300 ml di acqua

Preparazione:

Mescolate in una ciotola le due farine il sale ed il lievito. Iniziate a versare l'acqua lentamente e ad impastare, raggiungendo una consistenza leggermente appiccicosa. Trasferite l'impasto su un piano da lavoro ed impastate energicamente. Una volta formata una palla elastica e liscia rimettetela a lievitare in una ciotola coperta da un canovaccio, per 90 minuti.
Trascorso il tempo necessario, sgonfiate l'impasto e dividetelo in tre parti uguali ai quali darete la forma allungata tipica della baguette, e disponetele su una teglia ricoperta di carta da forno. Bagnate un canovaccio pulito con acqua molto calda, strizzatelo e coprite il pane, lasciandolo riposare tranquillamente per altri 20 minuti.                                                  
Accendete il forno a 200 C e prima di infornare, praticate uno o due tagli per il lato lungo su ogni baguette. Cuocete per 30 minuti fino a quando non saranno dorate, croccanti fuori e, vi assicuro morbide dentro.

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